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Il Re di Giordania Abdullah II è stato l’ospite d’onore del vertice dei 9 Paesi del mediterraneo MED 9, che si è tenuto quest’anno in Slovenia a Portorose, a due passi da Trieste e dai confini fra Slovenia ed Italia e Slovenia e Croazia. Non è un caso che l’Europa guardi al paese arabo moderato, la Giordania, per sostenere il processo di pace in Medioriente. “Va rispettato il cessate il fuoco, Israele deve garantire l’accesso agli aiuti umanitari” ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez. Il primo ministro sloveno Robert Golob ha accolto anche gli altri capi di Governo, 8 su 9. Per il governo italiano non ha partecipato la premier On. Giorgia Meloni, ma il ministro degli Esteri On. Antonio Tajani. Presente il Premier spagnolo Pedro Sanchez e il Presidente della Repubblica francese Manuel Macron. Tra gli ospiti la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Coerentemente alla proposta dell’Associazione Sustainable Financing di candidare Gorizia e Nova Gorica a città europea per la pace e sede del nuovo Strumento Europeo per la Pace, l’On. Antonio Tajani, unico Ministro e Vice-premier, di fronte agli altri 8 capi di governo, ha ricordato come proprio questo territorio di confine – Slovenia, Croazia e Italia – sia un esempio di pace raggiunta dove ciascuno può parlare la propria lingua e viene rispettato: “Sembrava impossibile che tre popoli potessero convivere in amicizia soltanto pochi anni fa”. Paesi oggi, dunque, amici ma dove i confini – facciamo notare – restano ancora presidiati dai militari per evitare l’infiltrazione di terroristi islamici. Sulla sospensione di Shengen – attuata dal governo – Tajani ha risposto: “Mi auguro che si possa concludere il prima possibile, però dipende da fattori esterni, non dalla volontà dell’Italia”. E poi ha parlato della capitale congiunta della cultura, Gorizia e Nova Gorica “ci insegnano – ha detto – che bisogna lasciare gli orrori del passato dietro le spalle e guardare al futuro. E l’Europa ci aiuta a farlo”. Ma nel cuore dell’Europa resta feroce la guerra in Ucraina. Il presidente francese Emmanuel Macron è stato chiaro sull’incontro a Budapest tra Trump e Putin: “Se discutono di Ucraina anche l’Ucraina deve partecipare. – ha dichiarato – Se l’argomento è la sicurezza europea anche l’UE dovrebbe sedere a quel tavolo”.
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